Donna tosta Frida Giannini. Quel che è, fa. E il suo mondo, oggi, fa il mondo di Gucci. Tra l'altro, i due, sono fatti uno per l'altra. Ha o no, la stilista, una viscerale passione per gli anni Sessanta, le mini e i dischi in vinile?
E la griffe ha o no, nel suo dna, i «Sixties»? Dunque: una gran bella coppia. Che se decide che siano, sono. Con un'interpretazione personale e moderna. Oltreché furba ? che nel business non guasta (+35,7% di vendite del prêt-à-porter, da quando è arrivata lei), perché ogni pezzo, anche il più piccolo è la collezione. Si comincia dalla «A», che è la silhouette. Si prosegue con il composto «mini», che accompagna abiti, gonne, short. E si finisce in un incredibile caleidoscopio a colori e in cristallo e nero. Accessori accecanti: sono a specchio le ballerine, gli stivaletti, le borse (la nuova pare il volante di un'auto sportiva), alcuni decori. Apparentemente tre donne in una: la miss «Sixty» che accende il nero con colori strong: cappottini e giacchette e gonnelle han profili di seta fucsia e rossa. La stessa che sceglie tunichette a trapezio scicchissime e ricamate di strass. E la donna della notte in lunghi abiti-fazzoletto di chiffon vagamente hippie. Frida esce e raccoglie l'applauso: mini-abito a trapezio, ça va sans dire.
CONVEGNO DI FATE ? E comunque una cosa è certa: la prossima estate tunichette e via andare. Gambe scoperte ovunque, persino da Antonio Marras che «confessa»: «È la prima volta in dieci anni che accorcio le gonne!». Ed è un «teatrale» e romantico saggio del decennale il suo: un convegno di fate da tutto il mondo. In corto si presentano streghette in short rigonfi, mini-abiti fluttuanti di pizzo e chiffon rosa antico e vesti a trapezio bianche ricamate di patchwork neri; in lungo incedono eteree creature con vesti a piccole balze di pizzo e liseuse all'uncinetto, trasparenti chiffon drappeggiati, abiti-damina «scozzesi».
DARK E PVC ? Pizzi, chiffon, sete e merletti, ma con un certo non so che di dark (le grandi bocche nere, gli occhi pesti, le croci al collo) da Mariella Burani. Poetessa, pittrice, viaggiatrice: non si pone regole e mete, questa donna. Ama enormi cappelli retrò, ma s'infila pure leggins di pizzo e reggiseni a balconcino. Sceglie ruches, balze e falpalà ma pure cinturoni borchiati e bluse floreali stretch. Non brilla certo di coerenza (ma non è detto che sia un difetto) neppure la «signorina» che veste Angelo Marani e alterna il nero con l'oro, l'animalier con i colori accesi. Un'eccentricità sfiziosa? I leggins «bronzo» per la sera. Da Gaetano Navarra c'è invece il «pvc» colorato: dalla borsa al trench. E che garbi o meno sulla vittoriana (pizzi e sbuffi) e decadente (lo stone washed è un must) principessa dello stilista della scuderia Moschillo è un tocco giusto.
SEXY A SORPRESA ? Le fans direbbero che è una bestemmia, ma sì, Alberta Ferretti si è fatta «sexy». Un po' come Marras con la mini: secondo lo stile. Però la signora dello chiffon ha dato un bel taglio al coté romantico e ingenuo. Risultato? Una gran bella donna sensuale ed energica. Che intriga l'ormone anche in chiffon drappeggiato e plissettato, più corto e malizioso per via degli incroci e degli spacchi sulla schiena. I colori anche chiari sono caldi: un bianco acceso dall'oro, il grigio naturalizzato con il madreperla, l'azzurri polveroso. La sera si affida al raso, tinta unita, e al drappeggio che con i corpi delle donne ci sa fare. La piccola di casa Trussardi, Gaia, cammina sulla passerella da sola. Un filo conduttore la «next generation» e un paio di buone idee: la pelle traforata che diventa un tessuto (per gonnelle, short, bluse e persino per mini-abiti da sera tempestati di strass) e una borsa «la loop bag», rivisitazione in chiave pop del secchiello. Chez Just Cavalli se tutto quanto fa spettacolo, anche gli abiti hanno la loro parte. Il football americano (ma non solo) ispira lo stilista e la banda delle divise dei giocatori percorre leggins, giubbini, gonnelle. I mini-abiti di chiffon hanno scolli che ricordano le canotte olimpiche, gli short hanno foggia delle braghette dei maratoneti. E le scarpe da tennis, naturalmente hanno tacchi vertiginosi.
fonte:corriere.it