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Finisci in prigione in Turchia? niente paura: per punizione Leggi libiri o offri fiori

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Leggere libri come pena alternativa alla prigione. Sembrano passati secoli dai tempi di «Fuga di Mezzanotte», pellicola degli anni '70 di Alan Parker che raccontava la storia vera di Billy Hayes, cittadino americano condannato a 30 anni di galera in Turchia per possesso di stupefacenti e che enumerava le violenze subite in carcere dallo stesso cittadino statunitense.

Finisci in prigione in Turchia? niente paura: per punizione Leggi libiri o offri fiori

Nonostante il sistema giudiziario turco continui a mostrare gravi limiti (non sono pochi i casi di intellettuali arrestati per reati d'opinione e spesso le violenze sulle donne non sono perseguite), da qualche anno pene più morbide e originali sotto inflitte a chi si macchia di reati considerati meno gravi. Invece di passare inutili giornate in galera i giudici offrono ai condannati la possibilità di sostituire il carcere con lunghe sedute in biblioteca durante le quali i colpevoli devono leggere e riflettere sui propri errori.

In un articolo comparso sul quotidiano libanese An-Nahar e ripreso dal sito web del Courrier International sono raccontate le più celebre pene alternative imposte da giudici anatolici. Secondo la legge turca queste pene possono essere inflitte solo a persone condannate per reati che non superano i tre anni di reclusione. Inoltre i reprobi non devono avere precedenti, devono essere pentiti e avere una buona condotta. Il primo caso di pena alternativa fu comminato nel 2006 a Alparslan Yigit , cittadino turco di Yozgat, accusato di ubriachezza molesta. L'uomo fu condannato a leggere ogni giorno per un'ora e mezza un libro in biblioteca sotto la sorveglianza della polizia. All'inizio Yigit, che preferiva il carcere alla lettura in biblioteca perché temeva di essere preso in giro dai conoscenti, faceva finta di leggere. Più tardi seppe che il giudice lo avrebbe interrogato sulla trama del libro e allora cominciò il 'duro lavoro': «Ho impiegato più di un mese per leggere quel grande libro» ricorda Yigit. «Il giudice mi disse che se avessi scelto la prigione piuttosto che la lettura, la mia fedina penale sarebbe stata macchiata inesorabilmente e non avrei più trovato lavoro. All'inizio è stato peggio di una tortura. Poi ho capito che leggere non è così tremendo. Adesso lo faccio ogni volta che ne ho l'occasione».

Diversa la storia di Hayrettin J. condannato da un giudice di Diyarbakir a regalare fiori alla moglie almeno una volta a settimana per cinque mesi. Il cittadino turco era stato arrestato per aver picchiato la consorte e per essersi sposato con un'altra donna. In Turchia la legge proibisce la poligamia, ma negli ultimi tempi numerose persone con l'avallo delle autorità religiose si sono sposate simbolicamente con ragazze più giovani nonostante avessero già una moglie. Quando Ayse scoprì il secondo matrimonio del marito protestò e lui la picchiò selvaggiamente. Allora la donna lo portò in tribunale e il giudice gli offrì la pena alternativa dei fiori. Ma sembra che Hayrettin non abbia gradito la decisione e durante il dibattimento affermò: «Piuttosto che rendermi ridicolo con i fiori preferisco divorziare. Nessuno ha il diritto di offendere il mio onore». Il trentatreenne Ömer Duman invece è stato condannato a leggere un classico della letteratura mondiale ogni mese per i prossimi 5 anni. Anche lui era stato arrestato per aver picchiato la moglie nella provincia di Denizli, nella Turchia meridionale. Dopo aver promesso di non alzare più le mani sulla consorte e aver dichiarato di essere amaramente pentito, Duman ha iniziato la lunga lettura di 'Guerra e Pace', il celebre capolavoro di Tolstoj. Ultimo caso di pena alternativa narrata nell'articolo è quella inflitta da Zeynep Denizoglu, giudice di Trabzon, al condannato Özgür Solmaz. Il ventitreenne, ubriaco, durante un litigio con degli amici ha estratto la pistola e ha sparato alcuni colpi in aria. La legge prevede per questo reato un anno di reclusione e una multa di 375 lire turche (circa 177 euro). Al posto della detenzione Solmaz ha accettato la pena alternativa: per tre mesi leggerà manuali che raccontano i danni prodotti ogni anno dalle armi da fuoco e distribuirà volantini in strada che trattano lo stesso argomento.
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fonte:corriere.it
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